NO, ASSOLUTAMENTE. Con il sanguinamento gengivale la nostra bocca ci sta chiaramente dicendo che “qualcosa non va”. È un campanello d’allarme che ci deve portare a consultare il dentista.
È dovuto quasi sempre ad una gengivite, un infiammazione della gengiva causata da un accumulo eccessivo di batteri. La gengivite da sola può essere perfettamente trattata e regredire, ma può essere la spia di problemi più importanti, quali la malattia parodontale.
La formazione del tartaro è conseguenza del ristagno di placca batterica dovuto ad una tecnica imprecisa nella pulizia quotidiana dei denti. Durante le sedute di igiene professionale nello studio dentistico, l’igienista saprà indicare le tecniche e gli strumenti più adeguate alle sue specifiche esigenze per evitare questo problema considerato che le due malattie più importanti della bocca, carie e parodontite, sono fortemente correlate ad un alterato equilibrio del biofilm del cavo orale: una corretta igiene orale è necessaria non solo a prevenire le malattie ma anche a conservare nel tempo i trattamenti dentali eseguiti.
È INDISPENSABILE conoscere quindi l’importanza dell’igiene DOMICILIARE quotidiana e di quella PROFESSIONALE svolta nello studio dentistico
Una modifica della anatomia della gengiva è la conseguenza quasi sempre di due condizioni molto diverse tra loro, che devono essere correttamente diagnosticate per poter essere adeguatamente trattate. Possono essere infatti espressione di recessioni gengivali di origine traumatica o come conseguenza della malattia parodontale. Nel primo caso è spesso possibile intervenire con tecniche di chirurgia mucogengivale per ripristinare la corretta struttura gengivale, nel secondo caso sarà necessario trattare la malattia di base per evitare un ulteriore aggravamento del danno gengivale.
Un dente in salute non presenta mobilità: se questo accade è necessario identificarne il motivo. Tra tutte le cause la più comune è la malattia parodontale (“piorrea”) che colpisce le strutture di supporto del dente e può progredire in tempi più o meno rapidi ad estesi danni alla dentatura. È fondamentale capire che PIU’ PRECOCI saranno la diagnosi e i trattamenti maggiore sarà la probabilità di RISANARE e CONSERVARE negli anni i propri denti
L’edentulia, sia essa parziale che completa, può essere oggi risolta brillantemente con un gran numero di terapie efficaci e in grado di soddisfare le esigenze di ogni paziente. In particolare, per i pazienti che “temono” di dover utilizzare la protesi mobile è possibile ricorrere quasi sempre all’inserimento di impianti che, funzionando come radici artificiali, sui quali verranno costruite delle arcate dentali protesiche ancorate in modo fisso, senza che il paziente debba rimuovere le protesi.
Un sorriso gradevole rappresenta uno dei migliori biglietti da visita della propria persona.
Oggi è possibile modificare spesso radicalmente l’estetica del proprio sorriso grazie a tecniche riabilitative, come ad esempio con le faccette in ceramica, e a materiali sempre più “performanti” e in grado di conferire al sorriso grande naturalezza.
Ma spesso la bellezza del sorriso può essere alterata anche da disestesismi gengivali, come nel caso del “sorriso gengivale”, che alterano profondamente l’armonia della bocca: anche in questo caso è possibile risolvere il problema con tecniche mucogengivali adeguate che potranno ridonare salute e naturale bellezza al sorriso.
i disturbi legati al serramento e/o digrignamento sono molto frequenti ed interessano larghe fasce della popolazione, con una leggera predominanza nel sesso femminile.
C'è ormai un ampio consenso nella comunità scientifica sul fatto che queste parafunzioni siano scatenate soprattutto da ansia e stress, che trovano nell'apparato masticatorio una valvola di sfogo a tutte le età.
Si chiamano parafunzioni proprio perchè non sono un disturbo in sè ma si tratta di movimenti che la masticazione esegue non per masticare ma per fare qualcosa di diverso dalla funzione primaria per cui è stata creata.
ciò di cui ci si deve preoccupare sono gli effetti che questo "eccesso di lavoro" può avere sui tre pilastri della masticazione:
• articolazione temporo-mandibolare (ATM);
• muscoli masticatori;
• denti e loro tessuti di sostegno (osso e gengiva).
questo superlavoro infatti può affaticarli e/o logorarli :ecco allora che le ATM iniziano a "scricchiolare", i muscoli masticatori vanno in spasmo simulando cefalee o emicranie, i denti si consumano, si possono fratturare o diventare mobili.
se ti accorgi o ti hanno riferito che digrigni o serri i denti, di giorno o di notte, parlane con noi e troveremo insieme la soluzione migliore.